UN ALTRO BALLO ANCORA – SCRITTORI PIGRI

Un altro ballo ancora
dei 28 autodefinitisi “Scrittori Pigri”
Ed. Garzanti, 2023

Regalatomi da un amico e presentato come una curiosità letteraria, ho terminato di leggere “Un altro ballo ancora”, romanzo scritto da 28 autori autodefinitisi “scrittori pigri”, edito dalla Garzanti che ha accettato di sponsorizzarne la pubblicazione. Lettura avvincente, piacevole e rilassante, solo verso la fine noto un abbassamento di tensione: mi dispiace che sia finito.

La vicenda oggetto del romanzo, esposta nei termini di una divertente commedia, non ha nulla di sensazionale e straordinario se non nella rarità del caso dei due ultra settantenni che, già innamorati e persisi, insperabilmente si rincontrano e, superati nuovi ostacoli, possono sposarsi. L’importanza e il valore del romanzo consistono piuttosto nella modalità nuova ed originale di raccontarla: 28 autori, un capitolo a testa, 28 capitoli stesi in contemporanea, separatamente, un esperimento letterario unico di cui non si ha, a mio sapere, altro esempio nella letteratura,

Dunque, senza particolari, la trama. Due famiglie, diverse in tutto, nella loro vacanza al mare si ritrovano a condividere la stessa piazzola del Camping esclusivo “La Baia” presso Alghero: i Castelli, lombardi, nel bungalow del campeggio corredato di tutti gli allestimenti necessari per un soggiorno ecologicamente corretto; cosa a cui i veneti Zanetto sono del tutto indifferenti, arrivati a “La Baia” con il loro mastodontico camper super accessoriato per una vacanza all’insegna delle abbuffate con grigliate e rosticciate. Le fobie e le allergie connesse alla diversità di abitudini e comportamenti tra le famiglie dirimpettaie diventano oggetto di vicendevoli battute ironiche, punzecchiature, provocazioni, ripicche che turbano la piacevolezza della vacanza. Ma un sorprendente colpo di scena interviene ad interrompere la sequela dei battibecchi. I nonni delle due famiglie, Fiorenzo dei Castelli e Lena degli Zanetto che, rimasti soli dopo la scomparsa dei rispettivi partner, hanno seguito i loro congiunti, si riscoprono inaspettatamente di essere gli innamorati di una volta ai quali la contrarietà dei parenti di lei aveva impedito la realizzazione del loro sogno di amore.

Al flashback dei momenti trascorsi insieme e dello svelamento dell’inganno di cui erano stati vittime, più forte di prima sentono rinascere l’amore che li aveva fervidamente legati. Ma ancora una volta, tranne che del giovane Leo Zanetto, i due innamorati si scontrano con la contrarietà dei parenti che si oppongono ad un rapporto che ritengono ormai fuori tempo. Ma l’amore non è mai fuori tempo, l’amore non ha età, ben se ne sono accorti Renzo e Lena e nulla, ora che si sono ritrovati, può impedire di terminare insieme il resto della loro vita. Costretti a sotterfugi per i loro incontri e accordi segreti, dei quali si fa tramite Leo con la trasmissione di pizzini e messaggini, preparano il loro piano. I giochi di ferragosto con prove di abilità e gare con la distrazione degli oppositori nei quali sono tutti impegnati offrono l’occasione ai due anziani rinvigoriti dall’amore di mettere in atto la strategia. Una cena romantica, un finto incidente e un finto malore, la comprensione e la collaborazione di medici compiacenti e la cosa è fatta: la fuga d’amore, la fuitina. Ansia e preoccupazione dei congiunti che ancora ad ora tarda non li vedono arrivare terminano dopo diverse ricerche e peripezie con il ritrovamento dei fuggitivi e la rivelazione. Il discorso di Renzo convince e spiazza ogni opposizione: alla celebrazione del matrimonio non ci sono più ostacoli. L’evento segnerà l’instaurarsi di una nuova amicizia tra le famiglie Castelli e Zanetto che concorderanno il reciproco impegno a fornire quando fosse necessario l’opportuna assistenza all’anziana coppia.

I capitoli si susseguono con coerenza e continuità di tono e di stile, rispetto dei profili dei personaggi singoli e dei gruppi famigliari, lo stesso linguaggio scanzonato mai volgare con battute, doppi sensi tic e idiosincrasie individuali. Gli “scrittori solerti “hanno rispettato in pieno le consegne che si erano date prima di iniziare il lavoro, si sono passati di volta in volta il testimone della maratona letteraria, tali da essere intercambiabili, sino all’obbiettivo finale: il romanzo sembra scritto da una sola persona. Solo nelle pagine in appendice ci viene rivelato chi ha scritto cosa. Quindi l’esperimento mi sembra riuscito in pieno: gli autori hanno compiuto un impeccabile lavoro di squadra come ci piacerebbe vedere realizzato, mutatis mutandis, dai nostri governanti.

Infine, oltre alla riuscita dell’esperimento, un pregio mi sembra di riscontrare nel racconto. Attraverso il confronto tra le diverse abitudini comportamentali delle due famiglie, emergono delle utili considerazioni di diplomazia spicciola riguardo a buone e rette pratiche sociali, ad equilibrate abitudini alimentari ed ecologiche in genere, al reciproco rispetto, attenzione alle esigenze della terza età sotto ogni aspetto, alla solidarietà e al buon senso; insomma una sorta di “moderno galateo”. Letto in classe fin dalla scuola elementare “Un altro ballo ancora” offrirebbe spunti validi per proficue osservazioni e discussioni. Ottimo soggetto per un film o una rappresentazione teatrale di sano intrattenimento.

Salvatore Giordano

 

 

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